Sicurezza sul lavoro: proroghe del governo, morti sul lavoro Come c'era da aspettarsi, questo Governo, sta continuando nella sua opera di distruzione (è una parola forte, ma purtroppo è così) del Dlgs 81 del 9 Aprile 2008 (T.U. sicurezza sul lavoro). A Gennaio 2009, dovevano entrare in vigore una parte delle misure varate dal precedente Governo Prodi nel TU, ma l'attuale Governo Berlusconi ha pensato bene di prorogarle.
Con il Decreto Legge Milleproroghe, approvato il 18 dicembre 2008, ha rinviato di altri sei mesi, alcune misure del TU, cioè, la valutazione dello stress lavoro-correlato e l'obbligo di assicurare data certa al documento sulla valutazione dei rischi (con relative sanzioni). Ma non finisce qui, è stata rinviata al 16 maggio 2009 anche l’entrata in vigore del divieto di visite preassuntive da parte del medico competente, ossia di effettuare visite mediche preventive, prima ancora di assumere un lavoratore. Un punto particolarmente delicato, quest’ultimo, perché secondo i sindacati - la pratica delle visite preassuntive viola lo Statuto dei lavoratori (Legge 300 del 1970). Infine, slitta anche l’obbligo di comunicazione allÂ’Inail degli infortuni di durata superiore a 1 giorno. Sarebbe questo il "piano straordinario per la sicurezza sul lavoro", di cui parlava il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, dopo la strage sul lavoro al depuratore di Mineo in Sicilia, dove persero la vita sei operai? Mi dispiace Ministro Sacconi, ma non ci siamo assolutamente, perchè io alle parole dò un peso e una misura, e qui invece di aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro, si sta andando nella direzione opposta. E' vero, il TU non basta per ridurre drasticamente gli infortuni e le morti sul lavoro, ma smontarlo pezzo per pezzo, in modo da distruggere anche quel poco di buono che era stato fatto dal Governo Prodi per la sicurezza sul lavoro, non è una bella cosa. Lo capisce questo, oppure no? E' vero, i dati "definitivi" Inail, ci dicono che gli infortuni mortali sul lavoro sono in calo: 1207 morti, rispetto ai 1341 del 2006, cioè un 10% meno. Io prendo sempre con le "molle" questi dati, cmq sia, 1207 ammazzati sul lavoro, le sembrano pochi? A me no!!! Io vorrei, inoltre, che ci fosse più rispetto per i morti sul lavoro, anche da parte del suo governo e del resto del mondo politico, smettendola di chiamarle "morti bianche", perchè come ho detto più volte, chiamarle così, è un insulto alle vittime del lavoro e ai loro familiari. Chiamatele come si deve: omicidi sul lavoro. Inoltre, ho letto una cosa che mi fatto rabbrividire: "Sacconi, tanti infortuni provocati dal comportamento degli operai. Bisogna investire sulle competenze". Questa sua affermazione mi indigna, è chiaro che una parte della colpa degli infortuni sia anche dei lavoratori, ma dire che molti infortuni dipendono dal comportamento degli operai mi sembra, sinceramente eccessivo. E' più probabile invece, che dipenda da come è organizzata l'azienda, se le macchine sono a norma, se ai lavoratori sono stati consegnati i DPI, se i carrelli elevatori sono a norma, ecc. Non si può dare la maggior parte delle colpe agli operai come fa lei. Sembra quasi che le imprese non abbiano mai colpa, ma non sta così ministro Sacconi, molte delle colpe sono degli imprenditori che se ne fregano della sicurezza sul lavoro: troppo costosa per le loro tasche!!! E quando vengono dichiarati colpevoli per la morte di un lavoratore, non ci finiscono minimamente in galera (tranne rarissimi casi), anzi la vedono con il binocolo!!! Si è mai messo nei panni di una madre, di un padre, che hanno perso un figlio sul lavoro? Sa cosa significa, perdere un figlio, come è successo alla sig.ra Graziella Marota: il suo Andrea, di soli 23 anni, è morto il 20 giugno del 2006, con la testa schiacciata in una pressa tampografica. Sa cosa significa per Graziella, sapere, che per la morti di suo figlio, gli imputati responsabili (amministratore delegato Asoplast e amministratore delegato ditta costruttrice della pressa), hanno avuto una condanna a soli 8 mesi di condizionale, con sospensione della pena?E' come se suo figlio fosse stato ucciso una seconda volta. Inoltre, adesso dovremo pagare anche 103,30 euro per aprire una causa di lavoro: prima erano gratuite. Tutto questo, grazie ad un emendamento nell'articolo 26 del disegno di legge in materia di lavori usuranti collegato alla Finanziaria Il Governo Berlusconi si deve vergognare!!! Marco Bazzoni - Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza |