Scritto da Gianfranco Gentile
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L’idea di pensare ad un Ospedale di Primo livello nasce dal considerare innanzitutto l’essere umano come caratterizzato da una integrità psico-fisica unica, ovvero la persona, con le sue necessità di idonee cure; quest’ultime non possono prescindere dall’esistenza di una struttura idonea sempre pronta ad erogarle, per questo nasce l’idea della necessità del DEA di Primo Livello nel territorio con distribuzione di quelle Unità Operative essenziali a far si di non erogare cure a “metà”. Nella pratica quotidiana l’accesso ad un Ospedale deve garantire quanto meno: il diritto alla nascita ( U.O. di Ginecologia ed Ostetricia con Neonatologia), alle cure per i piccoli ( U.O. di Pediatria), ad un servizio di U.TI.C. con possibilità di Emodinamica, alla Rianimazione con sempre più posti letto, ad una Neurologia con Stroke Unit per riabilitare realmente i pazienti con ictus, ad una idonea U.O. di Ortopedia e Traumatologia sempre più verso un Trauma Center, ad una U.O. di Nefrologia con Dialisi H24, ad un reparto di Diagnostica per Immagini all’avanguardia e naturalmente i reparti della Chirurgia e della Medicina Interna. Da qui l’ idea della necessità reale per un cittadino di poter usufruire dell’Ospedale più completo possibile, ovvero il più idoneo nel posto più idoneo.
Distretti socio sanitari fondazioni di partecipazione
Linee_guida_regionali_fondazioni
R iordino ospedaliero proposta di miglioramento |
Oggi (27.04.2010) si è conclusa la requisitoria dei P.M. Tiziana Siciliano, Grazia Pradella contro gli imputati al processo della ex Clinica Santa Rita. Nelle ultime tre udienze i P.M. hanno esposto i fatti e espresso le valutazioni conseguenti, sono state avanzate le seguenti richieste di pena: 21 anni per il primario chirurgo toracico Pier Paolo Brega Massone, 14 anni di reclusione per Pier Paolo Presicci, 8 anni per Marco Pensara, pene fra i 2 e 3 anni per gli altri imputati.
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I crimini in nome del sistema DRG - il processo alla Santa Rita è il processo ai DRG e alla privatizzazione della sanità che ha nel modello lombardo il suo principale propulsore. |
“ La disciplina della palliazione è per definizione una pratica sanitaria a bassa tecnologia ed alto impatto emotivo ed eroga cure che prevedono un’elevata umanizzazione del rapporto medico-paziente”
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Far crescere la consapevolezza di cittadini e medici sulle dosi assorbite dai pazienti soprattutto bambini e adolescenti. Ogni anno in Italia sono oltre 54 milioni gli esami medici che utilizzano le radiazioni ionizzanti cioè le radiografie e le TAC. Circa uno ogni abitante. A questi si aggiungano 3 milioni di esami di medicina nucleare. Oltre le radiazioni che provengono dal suolo e dal cosmo, negli ultimi anni la dose che si deposita nel nostro organismo a causa degli esami radiologici ha ormai raggiunto quella proveniente dalla natura. Una TAC dell’addome corrisponde a circa 500 radiografie del torace ed ad essa corrisponde un rischio di un tumore da raggi in più ogni mille esami. Gli esperti ritengono che negli ultimi anni il 10% dei tumori diagnosticati dipendano dalle radiazioni per uso medico. Purtroppo la consapevolezza di noi medici sul problema non è elevata ed ancor meno quella dei cittadini consumatori. Le leggi in materia ci sono.
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Le stupidaggini dei cattolici talebani sulla presunta“minaccia” L’Agenzia Italiana del Farmaco ha emesso il provvedimento più volte annunciato e finora sempre rinviato: il mifepristone (Mifegyne) noto anche come RU 486 dalla sigla della casa produttrice, potrà essere venduto anche in Italia, come succede ormai in quasi tutti i paesi europei da un decennio e in Francia da più di venti. Le donne che intendono interrompere la gravidanza potranno quindi utilizzare un metodo farmacologico sicuramente meno invasivo e rischioso dell’intervento chirurgico, assumendo un ormone steroideo che provoca l’aborto di solito nel giro di due-tre giorni, con un tasso di efficacia superiore al 90%. |
“La disciplina della palliazione è per definizione una pratica sanitaria a bassa tecnologia ed alto impatto emotivo ed eroga cure che prevedono un'elevata umanizzazione del rapporto medico-paziente” Voglio prendere spunto da un dato emerso nel corso di uno studio condotto nella nostra città fra i pazienti oncologici terminali assistiti a domicilio a cui è stato sottoposto un questionario, il medesimo usato per uno studio Europeo i cui risultati sono stati presentati nel giugno 2007 al Congresso Internazionale dell'European Association of Palliative Care di Cure svoltosi a Budapest. Al questionario avevamo aggiunto un'ultima domanda che non era presente in quello dello studio menzionato e cioè “cosa vorreste avere in più da questa assistenza domiciliare?”
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La relazione del Presidente di Medicina Democratica alla 5° Conferenza Nazionale sulle Politiche Antidroga - 12-14 marzo 2009 Trieste. Sessione su “ Aspetti etici e antropologici nelle dipendenze” (.....) La ricerca del piacere, pure inscindibilmente legata all’assunzione delle droghe, può essere benissimo intesa in questa chiave:quale maggiore piacere poteva esserci per i nostri progenitori preistorici del superamento dell’angoscia esistenziale, derivante loro dall’errare in un mondo totalmente sconosciuto e terribile, attraverso una graduale interpretazione delle forze che agivano dentro i fenomeni naturali. |
Scritto da Fulvio Aurora
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Le accuse sono di truffa e lesioni, ma fra le accuse contestate dai Pubblici Ministeri vi sono anche per alcuni medici le accuse di omicidio aggravato dalla crudeltà e di lesioni gravissime. Medicina Democratica, Movimento di lotta per la salute è stata riconosciuta parte civile nel processo contro alcuni medici e responsabili amministrativi della Casa di Cura Santa Rita di Milano e contro la stessa Casa di Cura quale responsabile civile.
Il processo è iniziato il 2 dicembre 2008 al seguito di indagini della Guardia di Finanza iniziate nel 2007. Il 9 giugno 2008 sono stati disposte 14 ordinanze di custodia cautelare delle quali due in carcere e le altre ai domiciliari. Le accuse sono di truffa e lesioni, ma fra le accuse contestate dai Pubblici Ministeri vi sono anche per alcuni medici le accuse di omicidio aggravato dalla crudeltà e di lesioni gravissime. |
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Il "nuovo" governo ha celebrato a suo modo i trent´anni della promulgazione della legge di riforma sanitaria (23 dicembre 1978 n. 833), inglobando la sanità in un´entità di grande dimensione denominato ministero del Welfare. Un´operazione che porta a compimento un duplice percorso iniziato da tempo. Il primo riguarda l´autonomia delle regioni in tema di organizzazione sanitaria già stabilita con la legge di riforma costituzionale del 2000 e il secondo l´utilizzo del sistema sanitario come fonte di interesse e di profitto. |
Anche in Italia sembra crescere la malpractice medica e per questo è stata istituita una commissione di inchiesta. Tuttavia, gli errori medici non sono necessariamente indice di una sanità in crisi, quanto il risultato dell' evoluzione della relazione medico-paziente. A far crescere i costi sociali, compresi quelli assicurativi e da medicina difensiva, è la dissociazione errori-responsabilità. Primo compito della commissione è allora chiarire i termini dei problemi, troppo spesso fraintesi dalle parti in causa, partendo da una ricognizione empirica nazionale del fenomeno. |
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15mila all'anno, l’80% decadono È impressionante il numero di denunce per presunti errori medici in Italia. "Sono quadruplicate in dieci anni, tanto che secondo i dati Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) sono passate da 3.154 nel 1994 a 11.932 nel 2004. Oggi il dato si aggira intorno a quota 15mila, e si tratta di una sottostima". Lo dice Antonio Mussa, direttore del Dipartimento di oncologia dell'azienda ospedaliera Le Molinette di Torino. "Non esiste la possibilità di quantificare con precisione questo fenomeno - prosegue Mussa - l'unico dato accessibile è la percentuale di cause per malpractice valutata da una commissione tecnica istituita dal ministero della Salute nel 2005". |
La politica di riequilibrio degli ultimi decenni ha drasticamente ridotto i differenziali di spesa sanitaria tra le regioni italiane. Ma ciò non sempre ha significato un riallineamento reale nella qualità dei servizi e nella salute dei cittadini. Perché la spesa è una variabile strumentale rispetto ai bisogni e ai risultati finali. Che dipendono invece dalle strategie, dagli strumenti, dalle risorse umane adottate a livello regionale. Per questo in molte zone del Sud i livelli delle prestazioni sono ancora lontani dalle aspettative. |
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