Sprechi e corruzione, tutta una tangentopoli nel paese di bengodi per gli affaristi Conti pubblici, lavori pubblici, grandi opere, appalti, il sistema sanitario, gli uffici giudiziari. Tutto sottoposto a corruzione permanente con tangenti e mazzette sempre pronte sottobanco. Corruzione, concussione, collusione che dilagano da Nord a Sud, questa è stata la puntuale analisi della Corte dei Conti. Le relazioni svolte dal presidente Tullio Lazzaro e dal procuratore generale Furio Pasqualucci ci parlano senza mezzi termini di una nuova Tangento-poli, anzi di una tangentopoli senza soluzione di continuità dalla prima Repubblica ad oggi e, pare, con un aumento esponenziale nella cosiddetta seconda Repubblica. Anzi, oggi le pratiche sotterranee non sono più tanto sotterranee, sono diventate quasi "la norma" e chi è fuori dal "giro" è malvisto, considerato un "diverso", un pericolo per il sistema, da emarginare se non si riesce ad eliminare.
La Corte dei Conti sulla corruzione afferma che "trova terreno fertile in un sistema di controlli insufficiente. Controlli interni ed esterni sull'amministrazione non pienamente adeguati. Vi è allo stato attuale una situazione di scarsa efficacia, di pochezza di effetti concreti". Quindi "dove manca la trasparenza si genera il cono d'ombra entro cui possono trovare spazio quei fatti di corruzione e di concussione che rendono poi indispensabile l'intervento del giudice penale", che produce "prima ancora del definitivo accertamento dei fatti, un clima di sospetto, una nebbia mefitica che sembra avvolgere tutto e genera sfiducia nei cittadini". Non si salva nessuno dei settori nei quali attecchisce quasi per natura il fenomeno corruttivo, a cominciare dal giro di interessi mossi da Calciopoli e dalle false pratiche sanitarie emerse dalla "clinica degli orrori" di Milano. Proprio nella sanità e sul rapporto "malato" tra il servizio sanitario nazionale e il sistema privato, vedi convenzioni, il "Terreno fertile per comportamenti truffaldini, comunque per forme di sperpero di pubbliche risorse" con false fatturazioni, lavori mai completati, strutture in manutenzione permanente, impianti installati e mai utilizzati, corsi di formazione e di aggiornamento fantasma, forniture fuori con-trollo, acquisti mai autorizzati, irregolarità nella gestione dei ticket, e via di questo passo in tutti gli anfratti gestionali di un sistema aziendalizzato e sempre piu' accentrato e quindi fuori da ogni controllo pubblico. Si passa quindi ai lavori pubblici, o meglio, gli appalti per le grandi opere "incompiute" Uno spaventoso spreco al quale si aggiungono le richieste di risarcimento da parte dell'Europa per tutte quelle opere finanziate in compartecipazione, per cui Bruxelles ha anticipato in tutto o in parte i fondi stabiliti. Ed è questo un capitolo che in questa particolare accezione rientra nel "sempre crescente numero di giudizi per frodi comunitarie, per indebita percezione o distorta utilizzazione di contributi comunitari, ovvero per gravi negligenze in materia di controllo dei requisiti d'accesso". Ecco l'italietta che ci fa addirittura rimpiangere la prima Repubblica. Come siamo ridotti! |