Salute
“ La disciplina della palliazione è per definizione una pratica sanitaria a bassa tecnologia ed alto impatto emotivo ed eroga cure che prevedono un’elevata umanizzazione del rapporto medico-paziente”
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Far crescere la consapevolezza di cittadini e medici sulle dosi assorbite dai pazienti soprattutto bambini e adolescenti. Ogni anno in Italia sono oltre 54 milioni gli esami medici che utilizzano le radiazioni ionizzanti cioè le radiografie e le TAC. Circa uno ogni abitante. A questi si aggiungano 3 milioni di esami di medicina nucleare. Oltre le radiazioni che provengono dal suolo e dal cosmo, negli ultimi anni la dose che si deposita nel nostro organismo a causa degli esami radiologici ha ormai raggiunto quella proveniente dalla natura. Una TAC dell’addome corrisponde a circa 500 radiografie del torace ed ad essa corrisponde un rischio di un tumore da raggi in più ogni mille esami. Gli esperti ritengono che negli ultimi anni il 10% dei tumori diagnosticati dipendano dalle radiazioni per uso medico. Purtroppo la consapevolezza di noi medici sul problema non è elevata ed ancor meno quella dei cittadini consumatori. Le leggi in materia ci sono.
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Le stupidaggini dei cattolici talebani sulla presunta“minaccia” L’Agenzia Italiana del Farmaco ha emesso il provvedimento più volte annunciato e finora sempre rinviato: il mifepristone (Mifegyne) noto anche come RU 486 dalla sigla della casa produttrice, potrà essere venduto anche in Italia, come succede ormai in quasi tutti i paesi europei da un decennio e in Francia da più di venti. Le donne che intendono interrompere la gravidanza potranno quindi utilizzare un metodo farmacologico sicuramente meno invasivo e rischioso dell’intervento chirurgico, assumendo un ormone steroideo che provoca l’aborto di solito nel giro di due-tre giorni, con un tasso di efficacia superiore al 90%. |
“La disciplina della palliazione è per definizione una pratica sanitaria a bassa tecnologia ed alto impatto emotivo ed eroga cure che prevedono un'elevata umanizzazione del rapporto medico-paziente” Voglio prendere spunto da un dato emerso nel corso di uno studio condotto nella nostra città fra i pazienti oncologici terminali assistiti a domicilio a cui è stato sottoposto un questionario, il medesimo usato per uno studio Europeo i cui risultati sono stati presentati nel giugno 2007 al Congresso Internazionale dell'European Association of Palliative Care di Cure svoltosi a Budapest. Al questionario avevamo aggiunto un'ultima domanda che non era presente in quello dello studio menzionato e cioè “cosa vorreste avere in più da questa assistenza domiciliare?”
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Il "nuovo" governo ha celebrato a suo modo i trent´anni della promulgazione della legge di riforma sanitaria (23 dicembre 1978 n. 833), inglobando la sanità in un´entità di grande dimensione denominato ministero del Welfare. Un´operazione che porta a compimento un duplice percorso iniziato da tempo. Il primo riguarda l´autonomia delle regioni in tema di organizzazione sanitaria già stabilita con la legge di riforma costituzionale del 2000 e il secondo l´utilizzo del sistema sanitario come fonte di interesse e di profitto. |
Anche in Italia sembra crescere la malpractice medica e per questo è stata istituita una commissione di inchiesta. Tuttavia, gli errori medici non sono necessariamente indice di una sanità in crisi, quanto il risultato dell' evoluzione della relazione medico-paziente. A far crescere i costi sociali, compresi quelli assicurativi e da medicina difensiva, è la dissociazione errori-responsabilità. Primo compito della commissione è allora chiarire i termini dei problemi, troppo spesso fraintesi dalle parti in causa, partendo da una ricognizione empirica nazionale del fenomeno. |
15mila all'anno, l’80% decadono È impressionante il numero di denunce per presunti errori medici in Italia. "Sono quadruplicate in dieci anni, tanto che secondo i dati Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) sono passate da 3.154 nel 1994 a 11.932 nel 2004. Oggi il dato si aggira intorno a quota 15mila, e si tratta di una sottostima". Lo dice Antonio Mussa, direttore del Dipartimento di oncologia dell'azienda ospedaliera Le Molinette di Torino. "Non esiste la possibilità di quantificare con precisione questo fenomeno - prosegue Mussa - l'unico dato accessibile è la percentuale di cause per malpractice valutata da una commissione tecnica istituita dal ministero della Salute nel 2005". |
La politica di riequilibrio degli ultimi decenni ha drasticamente ridotto i differenziali di spesa sanitaria tra le regioni italiane. Ma ciò non sempre ha significato un riallineamento reale nella qualità dei servizi e nella salute dei cittadini. Perché la spesa è una variabile strumentale rispetto ai bisogni e ai risultati finali. Che dipendono invece dalle strategie, dagli strumenti, dalle risorse umane adottate a livello regionale. Per questo in molte zone del Sud i livelli delle prestazioni sono ancora lontani dalle aspettative. |
Lo sviluppo scientifico, la ricerca medica, la sempre più determinante avanzata della tecnologia che ha messo a disposizione nuovi strumenti e nuove pratiche diagnostiche e operative, hanno in questi ultimi decenni profondamente modificato l'attività ospedaliera. |
Rapporto operatori e malati: un lodevole esempio da Brindisi Breve resoconto della 1a edizione dell'iniziativa "A lezione dai malati esigenti" sono andati diligentemente gli operatori sanitari che hanno risposto all'appello dell'UO di Radioterapia della ASL di Brindisi, della Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio, del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell'Università del Salento e dell'associazione "Progetti per la Radioterapia di Brindisi" sabato scorso 5 aprile. |
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.......noi sottoscritti medici appartenenti a diverse discipline specialistiche...........
Animati da una grande preoccupazione per la salute dei nostri simili, noi sottoscritti medici appartenenti a diverse discipline specialistiche, in particolar modo alla medicina ambientale, ci appelliamo al mondo medico, ai responsabili della sanità pubblica ed ai politici, oltre che all'opinione pubblica.
Negli ultimi anni osserviamo attraverso i nostri pazienti un incremento drammatico di patologie croniche e gravi, soprattutto:
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la vita dei soci lavoratori, sfruttati e precarizzati dai soci padroni
Perchè i lavoratori delle cooperative sociali non riescono a difendere i loro diritti per la loro dignità di persone, di lavoratori? Mancanza di interesse? Krumiraggio spinto? Competizione tra poveri? Paura del padrone? Nulla di tutto questo. La stragrande maggioranza non non se la sente di abbandonare studenti, portatori di handicap, prostitute minorenni, tossici, adolescenti devianti e compagnia, e questa inibizione al diritto costituzionale è ancora più pesante per le lavoratrici e i lavoratori migranti, perché anche un solo giorno di buco con questi soggetti deboli può avere effetti devastanti, creare sfiducia, interrompere rapporti consolidati. E' difficile spiegare ad un adolescente che si buca, orfano o violento che tu quel giorno non ci sei perché fai sciopero. Il rischio è che quello ti guardi e pensi che sei uno che lo abbandona come tutti gli altri.
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L’aborto è solo un problema di donne?
La professione dell’obiettore è fortemente in rialzo sul mercato, i dati parlano chiaro e dicono che i ginecologi obiettori sono in Italia quasi il 70%, mentre nel 2003 erano il 58,7%. Soprattutto al Sud vanno matti per questa obiezione. Sono cifre da capogiro: in Campania sono saliti dal 44,1% all’ 83%, la Sicilia si è distinta passando dal 44,1% al 84,2%. In totale sul territorio nazionale i medici obiettori sono quasi il 70%, rispetto al 58,7% del 2003. Ma veniamo alla “domanda”. Le donne che hanno fatto ricorso alla legge 194, sono calate del 3% rispetto al 2006. |
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